Cosa sono i tarocchi?
Cercare una risposta a questa domanda significa aprire le porte della mente a un mondo ricco di mistero, affascinante e in gran parte sconosciuto: i Tarocchi sono infatti il fulcro della cartomanzia e certamente uno dei metodi divinatori più diffusi al mondo.
Come sa bene chi ha approfondito l'argomento, la risposta alla domanda non è semplice, perché i tarocchi rappresentano un tema talmente ampio da includere in qualche modo l'intera conoscenza del genere umano.
Fin dai tempi più lontani si è trattato di un procedimento induttivo per la lettura delle carte, destinato a indovinare, prevedere, predire, presentire o comunque conoscere in qualche modo il futuro, attraverso la mediazione di un cartomante.
Ma ciò che caratterizza i Tarocchi è soprattutto la ricchezza simbolica delle immagini raffigurate nelle varie carte, che dà luogo a una straordinaria densità di significati, mai completamente esplorata e quindi capace di fornire sempre nuovi spunti a chi si interessa di cartomanzia.
I Tarocchi nell'arte
Sono innumerevoli i mazzi disegnati dai diversi artisti che si sono voluti cimentare in un'opera davvero stimolante, data la densità simbolica delle diverse carte. Basti pensare alle carte realizzate da figure di rilievo assoluto nella Storia della Pittura, come ad esempio lo splendido mazzo di Gustav Klimt, realizzato nel suo inconfondibile stile Art Nouveau, come si vede dalle carte raffigurate qui a lato (in alto a sinistra e in basso a destra), o quello di Salvador Dalì, che raffigurò se stesso nella carta del Mago (in alto a destra), o ancora nel mazzo di Renato Guttuso (sua è la carta del matto in basso a sinistra).
Altri strumenti divinatori
I Tarocchi non sono certamente l'unico strumento utilizzato a scopo divinatorio fin dai tempi antichi: la lettura della mano, dei fondi del tè o del caffè, in certi casi perfino delle viscere degli animali, oppure l'interpretazione dei sogni, delle nuvole o del volo degli uccelli, hanno sempre permesso agli esseri umani di sviluppare la propria immaginazione e la propria capacità di anticipare il futuro nella fantasia, attraverso un contatto diretto e permanente con la natura, attraversata da elementi sacri riconoscibili in determinati segni.
Così, anche i dadi, le barrette o le monete cinesi de I Ching hanno rappresentato i primi strumenti divinatori di cui è arrivata notizia fino ai giorni nostri, grazie alla cura che hanno avuto i custodi di queste conoscenze nel corso dei secoli, e in certi casi dei millenni, tramandate di bocca in bocca fino a consolidare una tradizione orale delle diverse discipline magiche, come l'alchimia, la cabala e la geometria sacra.
I tarocchi riuniscono nelle loro immagini, apparse per la prima volta su carta in epoca medioevale, l'essenza di questi antichi saperi e vi aggiungono nuovi elementi simbolici.
Una risposta alla domanda iniziale potrebbe quindi essere che i tarocchi sono uno strumento capace di aiutare l'immaginazione a creare rappresentazioni della realtà, prive di pregiudizi e preconcetti, attraverso una griglia simbolica basata su su 78 carte, il cui studio approfondito e sistematico facilita la previsione degli eventi futuri.